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Adriano Bon Artista

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Intuizione

A) Anima/psiche
Non si arriva al proprio nucleo esistenziale a causa del prevalere del processore cerebrale dissoggettivato in automatismo consequenziale. Oppure, a causa del suo alto strumento, l’anima, che aspira al lussureggiare della carrozzeria, o comunque vi si identifica, o aderendo al solo mondano, svolazza, soffre e gode di flussi e riflussi corporosenzienti. Fosse l’anima dono di luce stellare, ora opta invece per psiche, e ancor più si allontana dal “Sé” quando sdrucciola e adegua, in anima collettiva. La sua forza comunque viene dall’Io intercettato, ma se adombrato e usurpato lo vive come ego. Poi da ego decreta ciò che è giusto, utilizzando il pensare per logicizzare le sue attrazioni.
Nello studio e nella tecnica l’anima provvisoriamente si igienizza, costretta da fatti, meccanismi e leggi, ad un rapporto conoscitivo, razionale e funzionale. Consente anche ai neuroscienziati la ricerca del "soggetto" nella testa delle persone-cavia, mai nella propria, non si vuole trovare il proprio “Io” e abbandonare il fascino dell’ego.
Nell’intuizione si richiede quindi preventivamente la purificazione da queste ingerenze, la psiche deve divenire “anima vuota” di null’altro che della sua origine, ovvero, l’originario tessuto stellare.

B) Il soggetto
Dietro l’anima resa cristallina sta in attesa l’Io puro, cioè il nucleo spirituale, cordone ombelicale con la Madre cosmica, sempre in equilibrio instabile su di un bordo, tra invadenze ponderabili e l’imponderabile “Aldilà” da dove potrebbe come cittadino del cielo accogliere l’intuizione e trasferirla “qui ed ora” . Con ciò trovando la sua origine "Io sono" spirito: sempre cagionevole di oscuramento per le forti intrusioni di perturbazioni sui suoi involucri e strumenti del percorso terrestre, corpo, cervello, psiche. E’ una grande avventura sperimentale districarsi dal labirinto, acchiappare il bandolo della matassa, svolgerla, trovarne l’uscita, autosoggettivarsi. Eroica lotta tra l’egemonia dell’ego pensante e la guida illuminata delle saltuarie intuizioni per grazia ricevuta, eccellente percorso di crescita e apertura dalle interiori fitte tenebre, luci, nebbie, verso Archetipi, a strappare ai creatori porzioni di segreti e sapienza.
Il punto è attuare, e riattuare con insistenza la liberazione dell’Io. Lavoro duro e lungo a raschiare sovrapposizioni di incrostazioni. Nessun obbligo, è una scelta. Perché farla? A cosa porta? Allo stupore amorevole del disvelamento.

C) Extramondo
La scienza è obbligata su macchinari tanto più colossali e complessi quanto più infinitamente piccola è la particella che ricerca e studia, inoltre non può con macchine materiate scoprire e investigare l’Oltre, per farlo dovrebbe appropriarsi di un preciso strumento d’indagine smateriato.
Questo strumento ognuno l’ha per sé, l’Io nucleato scorporizzato. Trovatolo e stabilizzata la procedura, passo dopo passo l’indagine nell'altra dimensione andrebbe ampliandosi. Spirituale non come rappresentazione di fede o essudato mistico, ma lucida acquisizione interiore della sua potente e differenziata realtà: che si presenta ad arte come mondo manifesto.

La teoria è sensata, ha la sua logica. La dimostrazione si fonda sulle pratiche della disidentificazione dall’affogamento e fissazione nel mentale quotidiano, per poi viverla indossando la nuova veste: dell’esperienza diretta.
Le opere guida che aprono al percorso attualizzato di questa fenomenologia sono recenti, e la sperimentazione è ai primi passi. Per chi intende, ed è interessato a praticare la dimostrazione, la trova esaustiva e possente nell’opera pionieristica di Rudolf Steiner (1861–1925); e nell’apporto orientativo indispensabile per l’attualità, del pensatore italiano Massimo Scaligero (1906 -1980), punta di diamante del processo del conoscere intuitivo.

ARTE. Sommando queste interpretazioni ritorniamo, riassumiamo e concludiamo con l’arte.
Il metalinguaggio delle manifestazioni artistiche, caratterizzato nei talenti dei primi tre livelli delle produzioni d’arte (filosofia), quelle più diffuse, che ci offrono scenari tra il mondano, psicologico, fantasmatico, tecnico, digitale...possono anche, in frequenti casi, debordare pericolosamente. Accade quando gli artisti colgono dal subconscio, potenzialità magmatiche di un Oltre infero. Esse filtrano attraverso una loro sensività psico-corporea e vengono scaricate nell'opera, che acquista coinvolgenti vibrazioni mali-anti.

Il metalinguaggio dell’arte del quarto livello invece, si esprime quando l’artista diviene un esercitato professionista dell’intuizione e spicca dall'incontaminata sovra-coscienza. Facoltà questa, d'individuare e seguire le tracce che schiudono le verità nascoste, rendendo lui co-creatore. Egli acquisisce la capacità di leggere ed estrarre dalla molteplicità del mondo finito, dai dettagli della realtà, l’attualità degli impulsi-madre sottesi, li vive in unità immaginative, poi li trasferisce in forme rispecchianti, aggiudicando all'opera valore, profondità, contenuti salutari, forze del potere ordinatore.

Individuare nelle tante opere, questi ultimi fattori, richiede al fruitore una capacità d’osservazione con tatto, orecchio, naso, occhi, cuore, aperti, per poter rivivere in sé e comprendere quegli stati imponderabili. Potrebbe spesso non sentir nulla, causa sua.
L’osservatore forte, quando percorrendo quantità d'immagini improvvisamente trasale ammaliato o scosso, turbato o devastato, dinnanzi un’icona dai livelli extra norma, gli sarà utile capire quali di esse dirigano in Alto, e quali in Basso.