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Adriano Bon Artista

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2/3 Intuizione

Si conoscono episodi di ingegnosi personaggi nei settori più diversi che con un lampo intuitivo hanno contribuito a cambiare il corso di eventi storici. Anche l’ispirazione di grandi artisti s'inserisce in questo contesto. Questi fenomeni rilevanti sono rari ma tutti riconosciamo episodi intuitivi minori, genuini e imprevedibili dove la vera fenomenologia non è sufficientemente compresa né approfondita. Basandoci sull’esperienza, potremmo descriverla come un atto di trasparenza aspaziale dell’essere che accoglie un nucleo intuitivo portatore di una chiara visione risolutiva di scenari problematici: pubblici, scientifici, artistici, economici ecc. Si presenta inizialmente con un impianto ancora informale e solo in seconda battuta richiede l’interpretazione razionale. Andiamo a suppore che queste areate idee non transitino dal cervello, che rimane estromesso, e dribblino pure le ubbie della psiche. Dalle eteree vie poi si assestano convincenti nell’interiore calore cardiaco, che va così ad ergersi come nuovo organo di consapevolezza. Per grazia ricevuta si crea questa rara condizione ricettiva impersonale, un vuoto egoico dove si può insinuare il contenuto intuitivo. Questo strumento conoscitivo saltuario si verifica in coincidenza di alcuni fattori che individuati, appresi, esercitati e riprodotti possono condurre ad attivare procedure ripercorribili.
La prima condizione è, una tenuta in osservazione precisa e obiettiva di tutti i prospetti dello scenario interessato e non risolto, azzerato da ogni intrusione di personali emotività e interessi, di seguito, va tenuto in contemplazione senza interpretazioni.       La seconda condizione richiede che alla base vi sia in attesa un soggetto consapevole e preparato ad accogliere la corrente dell'Idea (quello che per la dottrina cattedratica non esiste). Solo quando Ella si presenta, la decodificazione dell’impianto intuitivo passa al cervello, fase delicatissima, per un’attenta trasposizione nella realtà. Richiede che dialoghi con gli ingranaggi concettuali e temporali, che possano attuare l'impianto, per il sociale, economico, scientifico, artistico, ecc. senza alterare la struttura ideativa. In queste fasi non bisogna perdere il collegamento con l'interiore calore cardiaco, altrimenti si presentano immediatamente due pericoli vanificanti. Il calore contiene l’impeto attuativo e il primo pericolo sta nel suo raffreddamento e quindi vulnerabilità a fronte delle difficoltà operative, allora il fenomeno si spegne, sarà ricordato come un possibile nostalgico. Il secondo pericolo è che vi si inserisca l’anima/psichica, a piegare alle sue esigenze il contenuto ancora informale. Allora ciò che si va ad applicare è un ibrido, che non porta il “vero” ma il replicarsi dei personali bisogni e debolezze, di più facile e conveniente applicazione ma di un nulla risolutivo. Infatti, piccoli processi intuitivi si presentano spesso ma immediatamente vengono impasticciati e il tutto senza avvedersene.

Con questa teorica esposizione non si vuole eclissare i fondamenti logici, né gli interrogativi aperti e sospesi. Infatti ora, li rianalizziamo assumendo come valida la tesi già proposta in Filosofia (seconda parte, seconda condizione) "la possibilità di percepire il tessuto di un Io cosmico veritiero attraverso il canale eletto dell’intuizione". Le premesse necessarie da acquisire sono:

A) Silenziare l’anima/psichica, il sentire e pensare egoico e condizionato, per ottenere quel vuoto che introduce all’altra dimensione. B) Accogliere l’intuitato in quel micro "Io soggetto" estromettendo gli organi di percezione ordinari. C) Aprirsi all’intuizione dei segni e contenuti universali.

Intuizione - continua