---

Adriano Bon Artista

---
A+ R A-

3/3 Arrivano Segnali

Premessa

“L’arte non può essere solo tecnica raffinata, botto caratteriologico, opzione intellettuale, registratore delle contraddizioni del presente, deve anche poter realizzare la sua alta missione, trasferirsi nello spirito libero e annichilire il quotidiano”

Aspazialità  e  Campi

Con il corpo e con i sensi partecipiamo all’esistenza spazio-temporale, ci trasferiamo e operiamo. La nostra vita interiore però è inserita in una zona adimensionale, che in passato era influenzata dai ritmi organizzativi naturali e tradizionali, ora non li abita più, subisce distorsioni e ricostruzioni su modelli artificiati e conflittuali. La maggior parte dei manufatti artistici è prodotta da performance di vissuti entro tali risonanze.
L’interiore aspazialità confligge con tre perturbazioni di campo: interferenze sulla neuromatassa cerebrale, sul vischio emotivo, sui retaggi volitivi e questi non gestiti richiamano fomiti di gratuita violenza. Lo spirito, che aspira d’essere libero, subisce tramite la psiche  informazioni subliminali, ne viene risucchiato e arrotolato in sfaccettate dimensioni, che poi riflette nell’arte: come sofferenze, turbolenze, o nuove mirabilianti prospettive.
L’anima intrappolata in questa entropia si deprime, si catechizza, si esalta, si cinica, si geometrizza, si aliena, si disumanizza, e queste sue agevoli ondulazioni tra le dipendenze dei campi le danno l’illusione d’essere molto libera. Questo mobile liberticidio tra espansione e decadimento genera espressioni artistiche, interessanti per lettura psicologica e antropologica.
L’artista, cioè colui che padroneggia i tre elementi di base “tecnica, originalità, attualità” che aspiri ad uscire dalle fluttuazioni dei campi perturbati, per operare altre alte “ispirazioni” deve ascendere verso “l’orizzonte degli eventi”. Per grazia ricevuta a volte sguscia fuori dalle turbolenze e sbircia oltre le temperie sottostanti, e là si ispira, poi si ricolassa al di sotto.
Con pazienza d’aspettazione e determinazione di corretta procedura, consolidando il pensiero intuitivo egli va a padroneggiare i salti nell’Oltre per ricevere ispirazioni dai campi dell’Aldilà per l’aldiquà.

Si da per scontato che i pensieri e le azioni proprie, partano da un intrinseco Sé, qualcuno intercetta anche i condizionamenti che subisce, salvo poi perdersi e svanirsi nel tentativo di mettersi realmente a fuoco. Il dubbio nascente infine è rimosso elegantemente dal paradosso delle neuroscienze che declamano: ”...non ci si trova perché un io fisico non esiste” infatti è così. Non lo si trova perché è solo un debole riflesso della propria oscurata singolarità spirituale: ma come confluirvi e affermarla?
Staccando con volizione eterea il processo pensante dalla prassi d’utilizzo neurocerebrale si ha il pensare etereo intuitivo. La fonte dell’intuire allora è l’Io, il Vero nascosto. Avvalendosi di questo percepire ispirato, l’arte diviene missione dell’esistere.
Oltre l’orizzonte degli eventi, a separarci dai raggi d’azione dell’Aldilà, dapprima sta l’aspazialità del vuoto, interiore territorio di mezzo, piattaforma ed esercizio d’osservazione per superiori intuizioni rarefatte. Perché il vuoto non sia il nulla occorre entrarvi  con l’Io nucleato, consolidato e desto. Uno schianto che trasferisce al quarto livello.

Leggere i significati palesi e nascosti delle opere.

Ispirandosi alla natura o al mondo artificiato, qualcosa si copia e qualcosa si aggiunge del proprio.
Osservandoci nei consueti stati psichici o intellettuali cogliamo qualcosa che vive nell’interiore ed è privo di forme definite. Occorre abilità per formularle esteriormente.
Per captare contenuti extra fisici-psichici-intellettuali (accantonando stravaganze e fantasie che aggregano elementi disparati per un godimento ludico o mistico) si deve attivare la proiezione dell’anima verso l’orizzonte degli eventi e assorbire quei “segnali” dell’extramondo che operano sul mondo. Si è di fronte a quell’incognita immaginativa generalmente chiamata ”poetica, magia, immaginifico, sublime, mirifico” ma anche ai germi dell’orrifico, e servirà genialità per decodificarla in forme artistiche appropriate. Qui l’artista non parte da qualcosa di conosciuto in sé, e deve cimentarsi per rappresentarla.

ARRIVANO SEGNALI

Nel tentativo di captare i segnali.
Questi segnali/forze sono contenuti informali che l’artista intuisce, e poi vi dà l’appropriata veste senza ancora comprenderli intellettualmente, infatti, molte opere della storia dell’arte rimangono per secoli di incerta interpretazione. La spiegazione richiede la capacità di sollevarsi e destreggiarsi con un pensare fuori dalla cerebralità, nel territorio etereo sopra l’orizzonte degli eventi, la dove gli ideogrammi aerei circolano e scaturiscono.
Il metalinguaggio per le opere dai contenuti intuitivi comunque s’avvale dell’assemblare con sensibilità e attenzione fonemi, segni, colori, forme, gesti, suoni, e ognuno di essi s’impone con il suo personale input comunicante. L’incognita informale visualizzata va riprodotta correttamente, anelando che in uno stato di magica condizione tutto l’impianto sovra-percettivo trovi immediata riproduzione. Altre volte richiede un procedere graduale e sensibile, per cui ogni passaggio, segno, suono, colore, tocco, va collegato e messo a sua volta a prova intuitiva. Quando si percepisce l’inadeguatezza di certi transiti, vanno corretti fino al consenso finale che, se fatta attenzione, scaturisce dall’organo cardiaco.

Questo è l’esperimento attuato per il ciclo di lavori qui presentato, dove si è cercato di avvertire questi respiri, sussurranti presenze areate e, tentato di darne forma. Svolgendo i meditati processi artistici del quarto livello, si va a inseminare e condensare i sorgivi segnacoli, vocati a trasferirsi per agire su osservatori sagaci.

“ARRIVANO SEGNALI” 16 opere di cm. 50x70, dal ciclo del 2011 – 2012.

 

arrivano segnali arrivano segnali
arrivano segnali arrivano segnali
arrivano segnali arrivano segnali
arrivano segnali arrivano segnali
arrivano segnali arrivano segnali
arrivano segnali arrivano segnali
arrivano segnali arrivano segnali
arrivano segnali arrivano segnali

 

What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail
What do you want to do ?
New mail