I profondi sentimenti

Decodificati in immagini pittoriche di trasparenze e luminosità, realizzate con tecnica mista, acquerello, guazzo, pastello, su supporti cartacei di ampie dimensioni. (ciclo di lavori del 1990-97: dimensioni da cm84x150 a cm150x264)

PREMESSA:
quotidianamente, con il carattere e il temperamento ereditato come ipotetica identità, ci troviamo inseriti in una complessa commedia che andrà a interrompersi con la morte del personaggio.
Al di fuori di computi e leggi matematico-cognitive viviamo il nostro ruolo invasi da emozioni che pensano o pensieri che emotano. Personaggi animizzati da riflessi, onde, fibrillazioni, velature, guizzi, umori di fondo e sottotoni. Campi senzienti, dove gioire è già seme di doire, che signoreggiano con elementare spontaneità. Si tratta forse di intrusioni, fantasmi ridanciani, sadici mostriciattoli, tronfi esserini, ombre morigerate che s’infiltrano nel delta delle trame nervose e nei torrentizi sanguigni? O sono forse partiture sinaptiche di vibranti scacchiere chimico-elettriche? Da questo magma emotivo automatico estraiamo di volta in volta per cullarli e coltivarli, i temi preferiti, che si attestano come “sentimenti”. Dipenderà dalla qualità del pensiero se andranno a classificarsi nel patologico, futile, melenso, o nel colto, raffinato, ardente, austero.
(Ma) Quando irrompono “I Profondi Sentimenti”:
non originano dall’anima cerebro-corporea, vitalista e mondana, ma da fonti e cause imprevedibili per strapparci dal ruolo superficiale della commedia del sognare desti, emergono in un vortice che trascina alle basi dell’esistenza, abbattono le barriere delle certezze razionali, le difese, le postazioni consolidate. Disvelano gli Archetipi dell’anima profonda. E’ l’appuntamento con l’Oltre, verso tenebra-luce e le tappe intermedie. Chi rimuove e si ritrae, chi è travolto e si perde, chi si attesta a mezzo, chi si abbandona all’abisso, chi si attrezza per cavalcare l’onda.

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